Crisi Ucraina (e non solo)

La crisi e la guerra in Ucraina stanno causando un notevole flusso di profughi rifugiati e migranti (dai paesi vicini come la Moldavia) diretti in Europa.
Per questo motivo riteniamo opportuno segnalare alcune procedure in parte attivate dal Viminale e dalla Protezione Civile (riportate in allegato), in parte attivabili dagli Enti del Terzo Settore.

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In base alla decisione del Consiglio dell’Unione europea, le persone costrette a lasciare l’Ucraina a causa della guerra, giunte nei paesi UE (come l’Italia) potranno richiedere la protezione temporanea che prevede il diritto all’alloggio, all’assistenza medica con il rilascio della tessera sanitaria provvisoria (STP), e all’istruzione e vale un anno (rinnovabile). Questa protezione è estesa anche a cittadini di paesi terzi o persone senza cittadinanza, documentati con permesso di soggiorno permanente in Ucraina. Al loro arrivo queste persone dovranno ottemperare agli obblighi sanitari secondo la normativa anti Covid-19 per i cittadini ucraini provenienti dall’Ucraina e i soggetti provenienti comunque dall’Ucraina e richiedere il codice STP per accedere a servizi medici. Anche per i minori è prevista una tessera medica provvisoria (tessera sanitaria provvisoria), che consente anche di consultare gratuitamente un medico di famiglia o un pediatra. Le indicazioni ufficiali per i migranti sono disponibili anche in lingua ucraina (vedi allegato 1) e i link sono accessibili dal QRCode (allegato 2).

All’arrivo in Italia, sia i profughi che i migranti potranno rivolgersi agli uffici della Prefettura della città d’arrivo (i numeri verdi per i contatti sono riportati negli allegati) e chiedere il riconoscimento dello stato di rifugiati o di profughi o di sfollati, ma le misure di accoglienza potrebbero non essere sufficienti.
Circa l’ospitalità il ministero ha comunicato l’intenzione di trovare altre strutture per l’accoglienza (otre a quelle già disponibili) ad esempio utilizzando immobili confiscati alla criminalità organizzata (ne sono già stati individuati centinaia che potranno essere utilizzati ma solo dopo le necessarie verifiche di idoneità affidate ai Prefetti) Altri immobili potrebbero essere reperiti tra i beni confiscati assegnati ai Comuni e non ancora destinati).

Molti hanno dichiarato di essere disposti ad ospitare queste persone o accoglierle nelle proprie case. A questo proposito, è bene ricordare che è necessario seguire le linee guida ministeriali e quelle diffuse dalle Prefetture (anche per ciò che riguarda l’idoneità dei locali).
Sicuramente, al loro arrivo, molti minori (e le loro famiglie) avranno bisogno di beni di ogni tipo. Quindi, ci sarà gran bisogno di abiti, beni di prima necessità, giocattoli e tutto quello che può servire ad un bambino o ad un minore scappato sotto i bombardamenti.
Tra i minori in arrivo ci sono sicuramente anche minori disabili o con Disturbi dello Spettro Autistico (ASD). Per loro, il trauma derivante dalla fuga repentina è doppio. Per questo motivo potrebbe essere utile l’aiuto di personale specializzato (qualora non immediatamente disponibile presso i CAS o dai SAI/SIPROIMI che li ospiteranno).

Altro aiuto importantissimo potrebbe essere fornito dagli psicologi. Per questo motivo, è disponibile (almeno in alcune regioni) un servizio di assistenza specializzato: non tutti gli psicologi sono psicologi per le emergenze.

Molte scuole si sono già dichiarate disponibili ad accogliere i minori in arrivo, ma per alcuni di loro potrebbe essere necessaria un’assistenza specifica. Per farlo potrebbe quindi essere utile la collaborazione con mediatori linguistici ucraini o altro personale.

Alcuni dei minori potrebbero arrivare in Italia “affidati” ad un adulto che non è un genitore o un parente entro il secondo grado di parentela. In questo caso, la situazione è ancora poco chiara: in mancanza di un documento ufficiale (non un semplice pezzo di carta), questi minori potrebbero essere considerati MSNA.

Palermo, 11.03.2022

C.Alessandro Mauceri

 

 

Allegato 1

Allegato 2