Alluvione Emilia Romagna – Testimonianze 01

«Ho freddo, vedo i mobili che girano per casa»: morire al telefono con la vicina per l’alluvione in Emilia-Romagna
Il Corriere 19.05.2023 – Fabrizio Caccia (linkpermalink)
Le vittime in totale sono 14: ieri sono state trovate altre cinque persone senza vita. Dall’ex barbiere malato al pensionato che non voleva lasciare casa: voci e storie

Copia di sicurezza a seguire

Fino all’ultimo la vicina, Marina Giacometti, ha cercato di convincerlo a scappare, a lasciare la sua casa al piano terra di via Marzari, mentre lei si era già rifugiata dalla figlia Martina, su al primo piano. Ma il signor Giovanni Pavani, 75 anni, di Castel Bolognese, è stato irremovibile: «A questa casa ci sono affezionato, Marina, ho messo i sacchi di sabbia alle finestre, vedrai che basteranno. Non mi muovo di qui».

È morto al telefono con lei, la notte tra martedì e mercoledì, il signor Gianni. Quarantasette minuti di conversazione fino a quando la piena del Senio è arrivata e non gli ha dato scampo. Gli ultimi istanti, al telefono con la vicina, sono stati terribili: «Ho freddo, tanto freddo — ripeteva Gianni — L’acqua è entrata e sta salendo, vedo i mobili che girano per casa». L’ultima cosa che lei gli ha detto è stata: «Mettiti in piedi sul tavolo, intanto io chiamo i soccorsi, dai che ce la facciamo…». Ma poi la linea è caduta e il telefono è rimasto muto. Allora Marina ha capito. La mattina dopo il corpo del signor Pavani, pensionato, una vita passata a lavorare in una ditta imolese di mobili per ufficio, è stato ritrovato sotto due metri d’acqua.

Una morte orribile, come quella del signor Giovanni Sella, 89 anni, a Sant’Agata sul Santerno, sempre nel Ravennate. Lui per 50 anni è stato il barbiere del paese, ma poi tutto precipitò con la morte prematura del figlio Giorgio, malato di leucemia. Da quel momento, il signor Sella ha lasciato il lavoro e si è ammalato gravemente anche lui. L’altra notte, quando il Santerno è esondato, l’ex barbiere era a letto e non si poteva muovere, così la moglie, anche lei anziana, ha cercato disperatamente di sollevarlo per portarlo via da lì. Impossibile. Allora la donna ha chiamato i soccorsi, è salita al primo piano e quando è arrivato l’elicottero dei vigili del fuoco si è sbracciata per attirare l’attenzione. Quelli, con una manovra perfetta, l’hanno fatta uscire dalla finestra e lei subito ha detto ai pompieri che giù al piano terra c’era anche suo marito, ma ormai l’acqua del fiume aveva allagato tutto. Il corpo è stato recuperato il giorno dopo.

Le vittime in totale sono 14: ieri ne sono state comunicate dalla Prefettura di Ravenna altre cinque. Anche una coppia di coltivatori del comune di Russi: Delio e Dorotea Foschini, 73 e 71 anni, con un allevamento di quasi 3 mila maiali, che hanno perso la vita mercoledì sera dopo l’esondazione del fiume Lamone. Erano scesi nella cantina già allagata della loro abitazione per portare via della carne da un frigorifero, forse pensando di procurarsi così una scorta di viveri, in previsione di un isolamento forzato. Il medico legale ieri ha rinvenuto sui loro cadaveri tracce di folgorazione, dovute evidentemente al contatto dell’acqua con la presa del freezer. La potente scossa elettrica deve averli fatti svenire e l’acqua del fiume alla fine li ha sommersi. A dare l’allarme nel cuore della notte era stato il figlio Andrea, sulla pagina facebook del Comune: «Abbiamo i genitori isolati, il loro cellulare squilla dalle 19, ma non rispondono. Già chiesto intervento a vigili del fuoco e carabinieri, ma sono passate quasi 3 ore…».

La quinta vittima, in via di identificazione, sarebbe una signora di 95 anni con problemi di deambulazione che viveva da sola al piano terra di una casa a Sant’Agata sul Santerno. Purtroppo non si è fatto in tempo a salvarla. Il bilancio della giornata conta infine un disperso a Boncellino, frazione di Bagnacavallo e un altro allarme da Lugo, dove non si trova più un 70enne di origini magrebine, forse rimasto intrappolato anche lui dentro casa. La speranza però è che vada a finire come a Solarolo: nella macchina sprofondata nel fango, infatti, il proprietario, dato per morto due giorni fa, è stato trovato vivo e ieri lo ha potuto raccontare: «Ero andato in campagna per salvare i miei tre cani, due sono morti ma uno ce l’ha fatta».