Accoglienza abitativa – Chirignago (Venezia)

Affitto di abitazioni a persone senza referenze. Riportiamo la discussione su un fatto avvenuto nella Parrocchia di Chirignago (Venezia) e riportata dal Gazzettino (linkpermalink).

Il parroco di Chirignago sugli appartamenti affittati agli stranieri: «Distruggono le case in cui vivono»

La casa affittata agli stranieri? «Bisognerebbe raccontare anche l’altra metà della storia e cioè che quando questi “immigrati” lasciano l’appartamento, nella quasi totalità dei casi occorre ricostruirlo quasi da zero, spendendoci decine di migliaia di euro». Sono destinate a far discutere queste parole che don Roberto Trevisiol, parroco di Chirignago, affida alle colonne del suo settimanale parrocchiale “Proposta”, confermandosi avvezzo a dire la propria senza peli sulla lingua (e sulla penna), anche a costo di alzare polveroni, come quando aveva scatenato la reazione stizzita dei berlusconiani per aver pubblicamente criticato lo stile di vita dell’ex presidente del Consiglio assolto nel processo Ruby a Milano.

Stavolta il messaggio pepato arriva parlando di accoglienza. Ed è una seconda puntata dopo un primo intervento della settimana scorsa in cui aveva già raccontato di non aver potuto aiutare una signora dall’età apparente tra i 60 e i 70 anni dell’Est europeo, che gli chiedeva un posto in cui dormire. «Qualche giorno dopo – scrive il sacerdote – mi è capitata in canonica una giovane ragazza marocchina, che parlava perfettamente italiano e aveva due bambini. Anche lei in cerca di un appartamento dove abitare». Don Trevisiol spiega di non aver potuto far niente: «Non ho potuto aiutarla per un semplice motivo: al giorno d’oggi non c’è più nessuno che affitti qualcosa in una situazione come questa. Troverà la giovane donna un lavoro per pagare l’affitto? E come farà con i due bambini? E se non pagasse o se il proprietario avesse bisogno della restituzione dell’appartamento, come potrebbe fare visto che la legge tutela (senza se e senza ma) la madre e i minori?». Da qui le considerazioni del parroco: «Ci vorrebbe un gesto di generosità “eroico”: ho questo bene e per un tempo che non posso definire te lo do senza sperare né affitto né altro… La televisione diceva che tanti immigrati non riescono a trovare appartamenti da affittare. Il popolo italiano sembra crudele: dov’è finita la solidarietà umana e la carità cristiana?».

E qui don Roberto mette giù il carico: «Si, ma bisognerebbe raccontare anche che quando questi “immigrati” lasciano l’appartamento nella quasi totalità dei casi occorre ricostruirlo quasi da zero, spendendoci decine di migliaia di euro. A una persona che non ha Gesù Cristo nel cuore si può chiedere che rinunci ad un suo legittimo bene? Secondo me no». Tra i parrocchiani se ne parla, tanto che subito dopo il suo scritto don Trevisiol pubblica una lettera firmata che gli dà manforte sulla linea d’intervento di una settimana fa. Farà discutere? Si vedrà, in giorni in cui vescovi e prefetti hanno rinnovato l’impegno a trovare anche nuovi posti d’accoglienza per i migranti.

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Si riportano di seguito le fonti

30.04.2023 – Bollettino Parrocchiale – Chirignago – Venezia 

[…] Arriva una signora dell’età apparente tra i 60 e i 70, dell’est europeo, accompagna da una giovane donna di qui. La giovane mi parla dell’anziana dicendo che l’ha trovata che vagava per le strade come stordita e che aveva bisogno di un alloggio anche temporaneo. Ha telefonato un po’ a tutti e ognuno ha declinato ogni responsabilità e perciò la possibilità di dare una concreta e immediata assistenza.
Chiede a me.
E io che cosa posso rispondere?
Che mi prendo questa persona che non conosco in canonica?
Mi faccio spiegare e mi vien detto che aveva sposato un italiano con il quale ha vissuto per 18 anni e poi si sono separati; che faceva la badante ma che ha perso il lavoro; che aveva un’amica che l’ha mandata fuori di casa.
Mi offro a dare qualche soldo, ma la donna dice che ne ha dei suoi.
Faccio un profondo esame di coscienza: stasera sono sfinito, non mi sento di prendermi anche questo impegno.
Domani mattina alle 6,30 ho la messa dei giovani e di seguito una giornata pesante, non mi sento di prendermi anche questo impegno. Mi manca il tempo e la forza per mettermi a cercare di trovare una soluzione anche per questo problema.
So che Gesù è presente in quella persona e che chiede di essere accolto, ma gli dico: Signore, no, per favore, no anche questo, non saprei come fare.
Mi sono voltato da un’altra parte. [documento completo]

07.05.2023 – Bollettino Parrocchiale – Chirignago – Venezia 

Il “politicamente corretto” mi sta sempre stretto. E ho bisogno di esprimere i miei pensieri pronto a pubblicare opinioni contrarie. Qualche giorno dopo l’incontro con la signora dell’est Europa che cercava un posto per dormire, mi è capitata in canonica (sempre accompagnata da una buona italiana di Padova) una giovane (e graziosa) ragazza “marocchina”, che parlava perfettamente l’italiano ed aveva due bambini (separata, divorziata ecc.). Anche lei in cerca di un appartamento dove abitare. Non ho potuto aiutarla per un semplice motivo che al giorno d’oggi non c’è più nessuno che affitti qualcosa in una situazione come questa: troverà la giovane donna un lavoro per pagare l’affitto? E come farà con i due bambini? E se non pagasse o se il proprietario avesse bisogno della restituzione dell’appartamento come potrebbe fare visto che la legge tutela (senza se e senza ma) la madre ed i minori? Ci vorrebbe un gesto di generosità “eroico”: ho questo bene e per un tempo che non posso definire te lo do senza sperare né affitto né altro.
… La televisione diceva che tanti immigrati non riescono a trovare appartamenti da affittare: Il popolo italiano sembra crudele: dov’è finita la solidarietà umana e la carità cristiana?
Sì, ma bisognerebbe raccontare anche l’altra metà della storia e cioè che quando questi “immigrati” lasciano l’appartamento nella quasi totalità dei casi occorre ricostruirlo quasi da zero, spendendoci decine di migliaia di euro. Un buon cristiano può dire: lo faccio per amore di Gesù Cristo, ma ad una persona che non ha Gesù Cristo nel cuore si può chiedere che rinunci ad un suo legittimo bene ? Secondo me no.
E i signori giornalisti non dovrebbero raccontare solo “la mezza messa” e dovrebbero finirla di far finta di scandalizzarsi. [documento completo]